L’atrio romanico della basilica sorge oggi nello stesso luogo in cui già nel IX secolo era stato edificato il precedente dall’arcivescovo Ansperto (†881), come ricorda la sua epigrafe sepolcrale: «costruì l’atrio e davanti le porte vicine» (Atria vicinas struxit et ante fores). L’atrio vero e proprio è costituito da tre lati, uniti al grande nartece addossato alla facciata della basilica, uno spazio porticato dove si radunavano i fedeli che si preparavano a ricevere il battesimo (catecumeni) e i pubblici penitenti. Nel Medioevo l’intero atrio dava ospitalità ai pellegrini, era luogo di mercato e di pubbliche assemblee oltre a servire da area cimiteriale, come testimoniano le numerose lapidi oggi appese alle pareti. Nell'alto Medioevo la presenza di due comunità religiose in contrasto tra loro, i canonici e i monaci, determinò la costruzione di due campanili: quello dei monaci, a destra della facciata, che risale al IX-X secolo, e quello dei canonici, a sinistra della facciata, che fu edificato nel 1128 e sopraelevato solo nel 1889 da Gaetano Landriani.